UNA RAGAZZA LIBERA - 4^ parte - città: Napoli - Forlì Cesena Trasgressiva

UNA RAGAZZA LIBERA - 4^ parte - città: Napoli - Forlì Cesena Trasgressiva

UNA ragazza LIBERA - 4^ parte - città: Napoli

Il giorno appresso, al lavoro, mi sentivo più rilassata. Il sesso mi aveva fatto bene e le ore sono volate. Alle 18, mi restava solo una consegna, l'ultima, che era a Secondigliano, in un vecchio palazzone fatiscente. Sopra il pacchetto, stava scritto C. Car..... Per poco non mi è venuto un colpo! Carmine, di cognome, faceva proprio Car.....! Poteva essere una coincidenza, poteva anche chiamarsi Ciro, Cesare, Cosimo, eccetera, ma mi tremavano le gambe e la fessa si è subito bagnata.
L'appartamento era all'ultimo piano, senza ascensore. Era lui, non era lui? Cosa gli avrei detto, cosa mi avrebbe detto? L'emozione mi stringeva lo stomaco e mi faceva sentire ancora più eccitata. Mentre suonavo il campanello, togliendomi il casco, ho notato ancora una volta le secrezioni vaginali gocciolare fino alle caviglie.
- Chi è?
- Sono il fattorino della Moto-Express, ho un pacchetto per lei...
La porta si è aperta e me lo sono ritrovata davanti. Era lui, era proprio Carmine...
- Serena... ma si' tu?
- Sì, song'io... so' uscita dopo sei mesi e mo' m'arrang' accussi'. Pecche' nun si' venut' a trovarmi? I' te vuliv' bene assai, t'agg' cercato, ma tu si' sparito...
- Scusa Sere', ma tenevo paura e mo'...
- E mo'?
- E mo' teng' n'at' fidanzata, che sta pure incint'...
Ho gettato il pacco a terra e l'ho riempito di calci e pugni finchè non ha chiuso la porta per ripararsi. Piangendo, ho salito l'ultima rampa di scale, quella che portava sul tetto. Ci stava una porticina chiusa, ho preso a calci pure iss' senza manco girare la maniglia e mi sono seduta in un angolo per consumare tutte le lacrime rimaste. Dopo mezz'ora, ho guardato in alto e ho respirato a fondo. Ci stava nu' cielo azzurro e rosa, comm'e fiocchi de' creature masch' e fèmmen'.
Non sapevo cosa fare. A quel punto, le mie mani si sono mosse da sole, slacciando la zip per esplorare la mia vagina sotto i jeans.
Ho perso completamente la cognizione del tempo. Con gli occhi chiusi, ho lasciato galoppare le mie dita dentro e fuori la fessa. Ci sono voluti pochi minuti e ho raggiunto un bell'orgasmo alla facc' d'o cazz' 'e Carmine!
Sono ritornata subito allegra. Ho preso il motorino, sono arrivata in agenzia per depositare le ricevute e poi sono rientrata a casa. Ho salutato i miei familiari sorridendo e, guardandomi al solito specchio, ho urlato come una scema. Adesso ero davvero libera, libera dalla droga, libera da chill' strunz' 'e Carmine... liberaaaaaaa!

FINE

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05/05/2017 13:57

Dottorector

Sai Serenella....,il tuo racconto ha un fondamento di scrittura professionale. E' difficile credere che sia tutto così come lo descrivi,anche perche' ci sono dei controsensi e soprattutto,alcuni termini in napoletano sono perfettamente scritti mentre altri,sembrano sentiti dire e riportati da chi in napoletano non ci ha mai parlato. Il racconto mi ha appassionato, e credevo si fosse poi interrotto alla terza parte,invece come ogni sceneggiatura degna di questo nome,il colpo di scena finale con happyending autoprocurato,e' stato come la zeta di zorro,come la firma indelebile di chi sa scrivere e soprattutto,sa come dosare gli eventi. Carmine a quanto pare ti aveva consumata quando stavate insieme,per cui chiunque si sarebbe aspettato che ti avesse scopata sull'usciodella porta,strappandoti tutti i panni di dosso,senza che tu gli avessi potuto resistere,ed invece scappando, Serenella si libera del suo pesante passato torna a volare libera tra le nuvole e dimostra, quanto il passato stesso la abbia resa forte.

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