Servizio a domicilio - Forlì Cesena Trasgressiva

Servizio a domicilio - Forlì Cesena Trasgressiva

Mi chiamo Nicola e sono un ragazzo di 32 anni , vivo a Piacenza , anche se fino a due anni fa vivevo a Udine, dove facevo il commesso per un negozio di alimentari a conduzione familiare.
Ovviamente capitava che, nel corso degli anni, cominciassimo a consegnare la spesa a domicilio per i clienti storici, vista la cortesia e la simpatia che si sviluppava nella quotidianità, e specialmente per alcuni clienti che con l'avanzare dell'età potevano avere qualche acciacco.
Ai tempi ero tornato single da poco, dopo una relazione con una ragazza di Pordenone, e malgrado la botta accusata non me la passavo male e tutt'ora sono soddisfatto del mio aspetto.
Mi piaceva come lavoro e avevo modo di ammirare anche le clienti che venivano a fare la spesa da noi. Alcune erano donne per me irraggiungibili. Belle, attraenti ,over 40 o 50, la maggior parte sposate con famiglia, e non mi consideravo alla loro portata dal momento che ero giovane e mi avevano visto crescere, probabilmente considerandomi un ragazzi seppur avessi 26 anni.
Da qualche mese avevo notato una donna in particolare.Sapevo che era sposata, di fatto a volte veniva con suo marito, si avvicinava ai 50 anni ma non sapevo con l'esattezza la sua età. Sapevo che suo marito era un uomo di carriere e che lei proveniva da Trento.Non era bella, ma aveva un qualcosa che sucitava in me fantasie da un pochino di tempo su probabili incontri...
Castana, con i capelli lunghi e lisci fino sotto le spalle, occhi azzurri, molto curata nel vestire e probabilmente molto attenta alla proprima immagine , vistoil portamento con i lquale indossava bracciali, anelli, orecchini, o collane, e che qualsiasi oggetto indossasse era comunque abbinato al suo vestito. Unica particolarità che avevo notato era il suo smalto: sempre e solo nero.
Aveva un bel seno prominente, sicuramente tra la quarta e la quinta, e le curve morbide addolcite dall'età e da una gravidanza precedente.
Mi colpiva molto più pur non essendo una bella donna .
Fu così che un pomeriggio, dopo che staccai dal negozio, andai al bar lì vicino per prendere un paio di aperitivi con gli amici, e vidi che c'era anche lei.
Ci salutammo e continua a fare un pochino di casino con gli amici e il barista...
Chiacchierammo del più e del meno e mi accorsi che era ammaliante...fino a quando mi fece i complimenti per come stavo crescendo, visto che erano anni che frequentava il negozio.
Le spiegai un pochino la storia del negozio e disse che apprezzava il fatto che portavamo la spesa a casa di clienti con alcuni problemi o influenzati, ovviamente senza fattore economico aggiuntivo. Risposi semplicemente che dopo tanti anni si sviluppano anche amicizie con i clienti e e così via.
Ci salutammo e continuai a fare aperitivi con gli amici...finendo in una sbornia colossale.
Il mattino dopo mi sveglia con un cerchio alla testa, torna al bar per fare colazione con l'aggiunta di un'aspirina per levare i postumi.
Mi vide e mi prese in giro per come ero conciato.
Mi chiese se fosse possibile a mezzogiorno avere la spesa a casa e si scusò nel farlo, aggiungendo di essere consapevole del fatto di non aver nessun grosso proiblema ,ma solo per il fatto di dove incastrare alcuni aappuntamenti in mattinata.
le risposi di sì, dicendole di chiamarmi in negozio per dirmi la lista e che per mezzzogiorno non ci sarebbero stati problemi.
Qualcosa mi fece drizzare le orecchie quando sentii che aggiungeva ..."però voglio che sia tu a portarla. Non tuo fratello!"
"Ok, certamente".
Qualcosa si stava muovendo e forse non avevo intuito male la cosa...
Avevo fantasticato spesso su impossibili o possibili incontri con lei.
Nelle mie fantasie avevo fantasticato un pochino su tutto: incontri clandestini, incontri in club privè, incontri trans incontri trav, pure incontri mistress e con lei potevo, forse, avere un riscontro nella realta sui vari incontri donna che avevo solo immaginato .
A metà giornata arrivò la telefonata , ma non risposi io. Presi solo visione che mio fratello stilava una lista e preparava la spesa, poi venne da me e disse: " Ha detto che devi andarci tu, così ti passa la medicina per il mal di testa! Bevi meno invece di andare a fare aperitivo! Bella figura che hai fatto!"
"Bella scusa che aveva trovato" pensai.
Arrivò un quarto a mezzogiorno.Presi la spesa e annunciai che sarei andato a pranzo al bar, onde evitare che mi aspettassero a casa per pranzo e mi incamminai verso la sua abitazione, visto che abitava poco distante dal negozio.
Suonai il campanello e risposi al citofono.
Il cuore batteva fortissimo mentre salivo.
Una volta salito cercai di capire quale dei tre fosse il campanello da suonare, quando lei aprì la porta, mi sorrise e disse di entrare.
Entrai e rimasi di stucco.
Indossava solo l'accappatoio chiuso ma aveva i collant...probabilmente si stava vestendo.
Sentii subito l'eccitazione salire e decisi di andare a fondo.
Mi disse di mettere la spesa sul tavolo, le diedi lo scontrino e mi pagò.
Le feci le scuse per aver disturbato mentre si stava vestendo e mi rispose:
"No, caro, a dire il vero mi stavo svestendo" mentre lasciava cadere l'accappatoio, "mi sono coperta solo per aprirti la porta".
La guardai e rimasi estasiato.
Un bel fisico mobido con curve generose che trasudava erotismo da tutti i pori.
Indossava collant autoreggenti neri e guepiere nera con un balconcino che sosteneva un seno tutto da esplorare.
La travolsi con una bacio mozzafiato e le mi disse di mettermi sul divano.
Mi spogliò completamente con calma e si mise sopra di me a cavalcioni.
Sentiva il mio cazzo duro sotto di lei e, mentre ci baciavamo, lo prese con una mano e cominciò a girare la cappella intorno al buco della figa, che sentivo già umida....fino a farlo scivolare tutto dentro reclinando la testa all'indietro e mugolando come lo faceva nei miei sogni.
Le dissi "Sei strettissima...ti sento tutta".
Lei mi rispose" Sei tu che sei grosso e mi riempi bene"
Si sistemò sui piedi, invece che appoggiata sulle ginocchia, in modo da potersi muovere con più trasporto e cominciò a cavalacarmi sempre più intensamente in un continuo gogodimento .
Le misi una mano sulla bocca per limitare il volume dei suoi gemiti, ma lei la scansò e disse" Lasciami godere...voglio godere"
Riprese a muoversi intensamente mentre godeva a più non posso , fino a esplodere in un orgasmo...i suoi umori mi bagnavano mentre stavo sotto di lei.
Lei venne....io no.
Mi rivestii e lei mi baciò.
Mi disse che odiava gli uomini che non vengono ma che sarebbe stata un'ottima scusa per poter avere un pretesto e chiudere la cosa con un pari.
Quando me ne andai lo avevo ancora duro....e la mia fantasia era già proiettata al nostro futuro incontro

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