• Pubblicata il
  • Autore: Alessandra
  • Categoria: Racconti etero

L'amico di famiglia - Forlì Cesena Trasgressiva

Mi chiamo Alessandra, sono una donna di 32 anni, nata a Vicenza, dove ho vissuto fino a qualche anno fa prima di trasferirmi a Rovigo.
Mi trasferii, per motivi legati al mio lavoro, comodo dal punto di vista della zona, ma con qualche lavoretto da fare.
Ovviamente per la classica tinteggiatura feci da me,a aiutata da qualche amica e qualche amico.Non potei fare lo stesso per quanto rigurada la sostituzione di due porte interne al local, nello specifico quella del reparto notte e quella del bagno.
Mi affidai al consiglio di mio padre,che mi informò di avere un suo caro amico che si occupava della sostituzione e del recupero e così accettai, conscia che avrei sicuramente risparmiato.
Lo vidi la prima volta in ufficio da mio padre, dove me lo presentò.
Era un uomo affascinante, di Verona,alto, statuario, occhi che colpivano subito, abbassando tutte le mie difese.
Era sposato.Non lo disse ma notai subito la fede nuziale.
Peccato,pensai.
Ai tempi ero ancora single.Le serate con le amiche e gli amici non mancavano di certo e nemmeno le nottate in compagnia di qualche uomo, ed effettivamente mi si presentava anche l'opportunità di vivere la mia privacy e la mia libertà.
Colsi l'occasione per accettare "l'aiuto" di mio padre e fissai una appuntamento con il suo amico per venire a dare un'occhiata.
Il pensiero della data che si avvicinava mi solleticava la pelle.
Arrivato il giorno, la scelta fu dura sul vestito da indossare:provocante o acqua e sapone?
Smisi con i pensieri e faci la cosa più naturale, dopo tutto sono sempre stata una donna di bell'aspetto, quindi optai per il classico.Di certo non sarebbe stato un vestito a rendermi seducente.
Arrivò in anticipo e lo lascia libero di osservare le porte da cambiare e ascoltai con attenzione tutti i suoi consigli, rapita dai suoi occhi.
Ovviamente,come uno sposato, non mi riconosceva più come una preda.Probabilmente il matrimonio funzionava.Bastava solo metterlo alla prova.
Ne approfitti per fare una doccia mentre smontava l'altra porta e la portava giù nel furgone. Una volta risalito gli dissi di prendere l'acconto per l'intervento, che si trovava nel cassetto del comodino di camera mia.
Ovviamente non specifichai in quale dei tre cassetti, e di conseguenza aprì il primo, dove notò subito il mio cofanetto aperto con all' interno il mio vibratore (vibratore che acquistai mesi prima in un sexy shop ).
Uscii dalla doccia con indosso solamente un accappatoio corto, che lasciava scoperte le gambe e legato in vita non faceva altro che risaltare il mio seno.
Lo trovai ancora in camera, imbarazzato, intimidito, e mi fissava con fare spaesato, senza aver capito che quei suoi occhi penetranti avevano tirato fuori la mia anima predatrice.
Lo fissai e gli chiesi se avesse visto il vibratore, sorridendo.
Si mise a ridere, imbarazzato e facendo cenno di "sì".
A quel punto feci una rapida valutazione:
- Amico di mio padre
-Sposato
-Imbarazzato ma incuriosito
...se fossi riuscita a farlo cedere,non avrebbe mai aperto bocca.
Tirai fuori il mio istinto da gattina e mi avvicinai sfiorando ,ma proseguii lentamente, avvicinandomi al letto.Aprii il cassetto e tira fuori il cofanetto (stranamente richiuso) e feci scivolare l'accappatoio.
Mi misi distesa sul letto, con i capelli ancora bagnati, allargai le gambe e iniziai a toccarmi davanti a lui, mentre leccavo e succhiavo il vibratore, senza distogliere lo sguardo da lui, intendo a osservare il modo in cui succhiavo il vibratore e il modo in cui cui cominciavo a infilare le dita dentro di me.
Gli feci cenno di avvicinarsi e non se lo fece ripetere.
Si mise sul letto in ginocchio di fianco a me, gli consegnai il vibratore.
Si mise subito a strusciarlo tra le mie gambe, mentre mi guardava. A quel punto gli dissi:"Adesso infilalo".
Lo fece scivolare subito tutto dentro ,da tanto era bagnata e io notai subito il gonfiore nel suoi pantaloni.
Con le mani libere mi misi freneticamente alla ricerca della sua cintura e una volta slacciata e slacciati i pantaloni, tirai fuori il suo cazzo.
Reclinai la testa all'indietro, aprii la bocca, tirai fuori la lingua e appoggiai la cappella sulla lingua.A quel punto arrotolai la lingua intorno alla sua cappella, lo guardai,e gli sorrisi con gli occhi , prima di far sparire il suo cazzo nella bocca, pompandolo avidamente.
sentii subito il vibratore che aumentava l'intensità di movimento dentro di me e io simultaneamente godevo e sentivo lui godere a pieno, gustandosi il pompino che gli stavo facendo.
Dalla mia bocca, oltre ai gemiti soffocati dal suo cazzo, uscii una sola parola."Prendimi".
Non se lo fece ripetere.
Mi sollevò di forza, girandomi, mise le mie caviglie sulle sue spalle e fece entrare il suo cazzo dentro di me, mentre io gli facevo assaggiare il mio succo , facendogli leccare il vibratore.
Giunsi subito all'orgasmo mentre lo sentivo sbattermi lettteralmente.
Per contrastare i suoi colpi, mi agganciai alla testata del letto, facendo resitenza ai suoi colpi, in modo che godde a pieno il piacere che la mia figa gli offriva.
Giunse poco all'orgasmo, schizzandomi sul seno e, mentre lo faceva raccolsi lo sperma per portarlo alla mia bocca.
Mi disse quasi subito:"Ti prego, non dire nulla...oltre ad essere amico di tuo padre, sono anco spo..."
Ribattei subito: "Non dubitare....a patto che mi concedi un altro incontro quando verrai a finire il lavoro..."
Sorrise, ma non disse "no".

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11/05/2017 22:50

Paolo

Storia banale e per me falsa!

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